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Il significato della chirurgia e della medica estetica nella società attuale. Come è cambiata la percezione della propria fisicità e del rapporto fra il corpo e la mente nel mondo e nella società di oggi

L’aspirazione alla bellezza e alla cura di sé fa parte della sensibilità umana, sin dalla notte dei tempi. Prova ne sia il ritrovamento costante nelle tombe, fin dalla preistoria, di oggetti quali vasetti per raccogliere gli unguenti, o le tinture per i capelli, per non parlare di monili o gioielli a volte di incredibile fattura. Una volta questa sensibilità, o meglio la possibilità di dare ad essa libero sfogo, era appannaggio delle classi più elevate, mentre la plebe doveva confrontarsi unicamente con le stringenti necessità quotidiane per assicurarsi la sopravvivenza. Nonostante questo, l’aspirazione al bello ha connotato intere civiltà che ne hanno fatto in ogni epoca della storia un carattere addirittura distintivo. Basti pensare alle meraviglie delle civiltà precolombiane, all’antica Babilonia, all’antica Grecia, alla Roma Imperiale, fino al periodo rinascimentale Italiano. Mano a mano che la qualità della vita delle popolazioni lentamente e con fatica saliva, cresceva la possibilità di dedicare sempre maggiore spazio alla cura di sé. Una crescita della spinta individualista avversata dall’etica religiosa in qualsiasi forma declinata, che proiettava gli individui verso obiettivi più elevati, caratterizzati più in ambito sociale che personale, che però nel tempo non ha retto “l’urto” del desiderio recondito di ognuno di noi a fare qualcosa semplicemente “per noi stessi”

Non si deve a questo proposito pensare che chirurgia e medicina estetica siano figlie della modernità, legate cioè alla padronanza degli strumenti e delle conoscenze tecnologiche che ad esse oggi noi sottintendiamo. I libri di tecnica chirurgica sono scolpiti nella pietra o nella carta più antica e declinati in linguaggi oramai del tutto scomparsi e tradotti dagli scienziati. Verrebbe da dire che nel corso dei millenni ben poco è in fondo cambiato. L’uomo, nelle sue peculiarità, nel bene e nel male, è sempre quello.

Per definire correttamente il significato di chirurgia e medicina estetica, vale forse la pena di partire alla rovescia, dal fondo. Indicare chiaramente cosa chirurgia e medicina estetica non sono. Medicina e chirurgia estetica non costituiscono panacee di tutti i mali, non sono passaporti per la felicità, non rendono, una volta rimossi i cerotti e i bendaggi, l’uomo o la donna diversi da ciò che sono sempre stati. Sono dei formidabili strumenti, questo sì, in grado di aiutare ognuno di noi a vivere meglio con sé stesso e a ritrovare quell’armonia fra le potenzialità che il nostro spirito ci trasmette e l’immagine esteriore che i nostri occhi in prima battuta e quelli degli altri in seconda, recepiscono. Recuperare questa armonia è la chiave di volta per affrontare con maggiore fiducia, consapevolezza e serenità le mille avventure del vivere quotidiano. Tutti questi passaggi, questo guadagno di fiducia e consapevolezza non possono non trasmettersi su coloro coi quali ci relazioniamo quotidianamente. Un uomo o una donna che sta meglio con sé stesso, vive molto meglio il rapporto con gli altri e gli altri con lui.

La chirurgia e la medicina estetica possono costituire un regalo ed un bene per ognuno di noi. L’importante è attribuire ad esse il giusto valore

La chirurgia estetica non significa solo un volto ringiovanito, un naso o un seno più armonici, un profilo corporeo maggiormente scolpito. I dettagli solo apparentemente fanno la differenza. E’ sempre un “insieme” quello che colpisce.

Sicuramente è un’affermazione vera. Ricordiamoci che la vera chirurgia e la vera medicina estetica sono appannaggio della gente comune, in base ai personali limiti e alla propria sensibilità, dimensioni queste molto lontane da certe forzature e spettacolarizzazioni lontane dalla vita di tutti i giorni, anche se forse funzionali, (ma sarà poi vero?), a certi ambiti professionali. Non dimentichiamo mai che un intervento non è un abito che si dismette, si regala o si butta via, quando non sta più bene indosso. Un intervento ce lo portiamo con noi tutta la vita, nel bene e nel male. Ponderiamo quindi bene quello che facciamo e valutiamo ancora meglio, se così si può dire, la professionalità e la sensibilità di coloro ai quali ci rivolgiamo. Sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica, può costituire in certi momenti della vita la decisione migliore che chiunque possa prendere.

La chirurgia estetica e la medicina estetica possono costituire un’arma a doppio taglio

Chirurgia e medicina estetica, come tutto nella vita, possono costituire un’arma a doppio taglio, paradossalmente per gli stessi aspetti che ne configurano il valore. Il problema sorge nel momento in cui cerchiamo di attribuire a queste procedure un valore taumaturgico che non possiedono. Sono sempre strumenti utili a completare un percorso di crescita personale, non saranno mai la soluzione di un problema. Considerarli tali è come nascondersi dietro un dito. La soluzione dei problemi è sempre solo in noi. Tutto quanto funge da accessorio, esegue pienamente il compito, ma non può andare oltre. E’ questa una verità che intimamente tutti noi conosciamo.

Scritto da dr. Dauro Reale

Informazioni utili

Chirurgia estetica – https://www.dauroreale.com | Dr. Dauro Reale.
Specializzazioni in: Chirurgia plastica e ricostruttiva, Otorinolaringoiatria.
Ha maturato oltre 30 anni di esperienza come chirurgo estetico.
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