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Rinoplastica etnica

Rinoplastica etnica

Appare chiaro come la differente morfologia dei visi nelle differenti razze, costituisca uno degli elementi che rende immediatamente identificabili tali soggetti nella loro diversità. Allo stesso modo gli individui “sintesi” di patrimoni genetici differenti a volte esprimono caratteristiche di straordinaria bellezza e personalità, cosa che rende così affascinanti le miriadi di “diversità” del genere umano. Nondimeno, se è vero che il naso “caucasico” per via della sua anatomia meglio si presta a essere modificato con successo, è altrettanto vero che molti pazienti di differenti etnie richiedono la rinoplastica, spesso chiedendo sì di modificare quei dettagli che giudicano come inestetismi, senza però perdere completamente gli elementi peculiari della propria connotazione razziale. Questo costituisce per il chirurgo una sfida non solo tecnica, ma soprattutto culturale. Uscire dalla propria abituale visione estetica, dai propri comuni riferimenti e canoni estetici, per abbracciarne altri. A titolo esemplificativo possiamo dire che pazienti asiatici o negroidi, la cui piramide nasale tende a essere piatta e larga, richiedono un aumento di proiezione del dorso nasale, associato ad un restringimento alla base della piramide. Un naso, per così dire, maggiormente caratterizzato nel contesto del volto. Allo stesso modo, le narici tendenzialmente appiattite e allargate, possono venire riproporzionate aumentando l’altezza del loro arco, venendo nel contempo ristrette alla base, tutto questo per conferire alla punta maggiore proiezione. Si può facilmente immaginare quanto le tecniche di rinoplastica siano state riprogettate e riprogrammate allo scopo di soddisfare le richieste di tali soggetti. Anche da un punto di vista tecnico, le soluzioni non sono alla portata di tutti e il risultato finale non certo al termine di un percorso lineare. Per intervenire su questi pazienti sono indispensabili grande conoscenza della materia, flessibilità mentale e culturale da parte del chirurgo, il quale deve porsi con grande umiltà nei confronti del paziente, evitando di fare prevalere ad ogni costo le valutazioni estetiche sue proprie, con le quali è abituato a confrontarsi e a gestirle. Il risultato finale non solo garantirà soddisfazione ai pazienti, ma amplierà a dismisura il bagaglio culturale, oltre che tecnico, del chirurgo.