Blog

Blefaroplastica indicazioni e limiti

La blefaroplastica, o chirurgia estetica delle palpebre, riguarda tanto le palpebre superiori che quelle inferiori, con indicazioni differenti e opzioni tecniche quanto mai varie. Nell’ambito della chirurgia del ringiovanimento, la correzione degli inestetismi del distretto oculo palpebrale occupa un posto di rilievo e ha indicazioni estremamente ampie. Innanzitutto la possibilità di trattare separatamente le palpebre superiori o quelle inferiori, oltre che naturalmente entrambe nel medesimo intervento, ampia grandemente la platea dei potenziali fruitori. Ricordiamo anche che i tempi “tecnici” di esecuzione e quelli di recupero sono piuttosto brevi, consentendo quindi rapidamente il ritorno dei pazienti alle proprie occupazioni. La blefaroplastica superiore corregge classicamente l’eccesso di cute, la cosiddetta tenda, che con gli anni tende a formarsi sulle palpebre superiori, riducendo addirittura in qualche caso l’ampiezza dello stesso campo visivo. Va da sé che la blefarocalasi, la tenda, rende lo sguardo pesante, stanco e vecchieggiante. Correggere questo inestetismo può quindi avere una duplice valenza, estetica e funzionale. Aumentare l’ampiezza del campo visivo ha chiaramente un importante aspetto funzionale, oltretutto “riaprire” lo sguardo lo ringiovanisce in maniera determinante.

Per quello che riguarda le palpebre inferiori, le indicazioni sono molteplici. In prima battuta permette l’eliminazione delle borse adipose che tanto appesantiscono lo sguardo, non necessariamente di soggetti avanti con gli anni, ma anche di soggetti giovani. Le tecniche moderne consentono di intervenire sulle borse adipose ”dall’interno” senza quindi la presenza di alcuna cicatrice visibile. Si può ben comprendere come in particolare nei soggetti più giovani tale opportunità è molto apprezzata. Esiste a questo proposito un elemento anatomico da considerare. Nelle palpebre inferiori dei soggetti giovani, e spesso anche di soggetti meno giovani, l’indicazione al lifting della palpebra inferiore è limitatissimo. Errori di indicazione e l’utilizzo di tecniche incongrue possono portare a complicazioni molto delicate da gestire; esse potranno riguardare non solo aspetti estetici, come la semplice modificazione della forma dell’occhio, già di per sé stesso un inestetismo grave, ma veri e propri deficit funzionali con complicanze addirittura corneali, che possono richiedere interventi ricostruttivi assai complessi. In altri casi invece la combinazione della correzione della blefarocalasi, del lifting della palpebra inferiore e della ablazione delle ernie adipose superiori e inferiori, ringiovanisce lo sguardo in maniera determinante.

Quanto sopra detto esplicita in maniera chiara come l’indicazione alla blefaroplastica, parziale o totale che sia, abbraccia soggetti, uomini e donne, di tutte le età, portatori di inestetismi molto differenti fra loro. Un soggetto giovane con un viso fresco e luminoso, può trovare molto sgradevole un inestetismo quale quello delle borse adipose inferiori, che appesantiscono non poco uno sguardo luminoso, quale quello di un giovane. Alla stessa maniera la sola tenda che si forma per l’eccessiva presenza della cute della palpebra superiore, appesantisce lo sguardo con un meccanismo differente ma nella sostanza, per quel che riguarda l’effetto finale identico, alla borsa adiposa inferiore. Nei soggetti giovani o mediamente giovani, queste correzioni “singole” realizzano l’obiettivo finale; quello di restituire luce allo sguardo. Nell’ambito della vera e propria chirurgia del ringiovanimento, appannaggio di soggetti più avanti negli anni, la blefaroplastica, solitamente totale, entra nel novero delle procedure di ringiovanimento del volto, delle quali il lifting in tutte le sue varianti è la principale. Trattandosi di un intervento versatile, può fare parte di un progetto chirurgico complesso – lifting e blefaroplastica – o presentarsi in tutta la sua valenza come procedura isolata.
Il risultato finale è comunque assicurato.

Scritto da dr. Dauro Reale