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Otoplastica cicatrici non visibili

Morfologia ed estetica dei padiglioni auricolari nel contesto del volto

A causa della collocazione dei padiglioni auricolari simmetricamente ai lati del capo, in posizione estremamente visibile, qualunque inestetismo li coinvolga non può che risultare di grande impatto nell’estetica e nell’armonia del volto. Se consideriamo la loro anatomia e morfologia, è facile rendersi conto di quanto ampio possa essere il ventaglio di situazioni che li coinvolga. Passiamo da un semplice inestetismo, per quanto a volte marcato, costituito dall’aumentata apertura dell’angolo fra il padiglione stesso e la testa (cosiddetto angolo oto mastoideo), fino a vere e proprie malformazioni che possono riguardare, in tutto o in parte, gli elementi anatomici che lo compongono. Raramente queste deformità hanno origine postraumatica. Solitamente si tratta di difetti congeniti che si manifestano in tutta la loro evidenza con la crescita del massiccio facciale dell’individuo. Altro capitolo, che esula da queste brevi note, è quello delle malformazioni complesse del volto, nelle quali l’orecchio, non solo nella sua componente esterna, ma spesso anche in quella interna, risulta pesantemente coinvolto. Anzi, le deformità auricolari spesso risultano gli elementi più evidenti di tali malformazioni. Ripetiamo che l’anatomia dell’orecchio è assai complessa e i difetti possono riguardare a vario titolo uno o più dei suoi componenti. Pur limitandoci all’estetica, non possiamo che ribadire quanto questi inestetismi siano vissuti dai pazienti con estrema difficoltà. Prova ne sia che l’otoplastica, termine generico col quale si indica il ventaglio amplissimo di tecniche presenti nella letteratura scientifica necessarie allo scopo di correggere tali deformità, sia l’unico intervento di chirurgia estetica eseguito anche sui bambini, allo scopo di fare fronte all’impatto psicologico di tale difetto che, in ambito scolastico, può risultare ingestibile. Naturalmente fra uomini e donne è differente la gestione di questa problematica. Le donne possono coprire coi capelli lunghi le orecchie a sventola, per gli uomini le cose sono differenti. In teoria per l’uomo è più difficile nascondere il problema, ma come sempre è l’impatto psicologico che fa la differenza. In questo uomini e donne sono uguali. Il medesimo inestetismo può essere vissuto in maniera invalidante da parte di entrambi i sessi; le soluzioni tecnico/cosmetiche per mascherarlo, potranno anche differire, ma il fine, cioè quello di ritrovare armonia col proprio corpo, identiche.  Ripetiamo che a causa dell’anatomia complessa del padiglione auricolare, che comprende strutture cartilaginee embricate fra di loro con diversa tensione e forma, molteplici sono le tecniche di correzione di questi difetti. Solitamente l’accesso chirurgico è posteriore, in modo da non lasciare cicatrici visibili. Esistono però anche procedure che prevedono un accesso anteriore, dove punti sottilissimi vengono posti a chiudere gli accessi, con cicatrici veramente piccole e di fatto invisibili. Ribadiamo che la complessità dell’orecchio è tale, da non potersi parlare di una tecnica specifica per l’otoplastica. Ogni singolo caso va valutato come fosse unico e la tecnica prescelta adattata e calibrata sulle specifiche necessità Si tratta di un intervento eseguibile in regime di day hospital, in anestesia locale accompagnata da una leggera sedazione per maggiore comfort del paziente, con tempi di reale recupero di circa un paio di settimane. I risultati sono duraturi nel tempo e le necessità di un ritocco estetico sono rare.

Si tratta quindi di un intervento di grande soddisfazione per il paziente e per il chirurgo.