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Suzanne Noel Chirurgo Estetico

A Parigi, seguendo le indicazioni di Hollander e Lexer sull’attenzione da rivolgere ai propri pazienti, Suzanne Noel (1878-1954) cominciò a rescindere la pelle in eccesso per tendere la pelle ed eliminare le rughe. Tutto iniziò nel 1912, quando Sarah Bernhardt ritornò dall’America (forse in seguito ad un intervento effettuato a Chicago da Charles Conrad Miller) e le mostrò i risultati dei trattamenti a cui si era sottoposta. A Parigi lo stigma sociale di simili interventi era chiaro, “Le donne si sottopongono agli interventi e non ne parlano”, scrisse la Noel. In questo caso il silenzio è anche segno di assenso: se la Noel cominciò con l’operare quelli che definiva casi disperati (per esempio una donna abbandonata dal proprio marito), tuttavia presto le giunsero clienti motivati “dall’amore per l’eleganza e la bellezza”. Il fatto di potersi rivolgere a un chirurgo donna indicava un desiderio di segretezza.
Suzanne Noel nacque Suzanne Blanche Marguerite Gros nel 1878 a Laon, in Francia. Sposò un dermatologo nel primo decennio del ‘900 e nel 1905 intraprese gli studi medici nello stesso settore. La dermatologia era una delle specializzazioni da cui provenivano i chirurghi estetici. In effetti il motivo per cui si parla di “chirurgia cosmetica” in medicina, è che in origine essa rappresentava una sotto – specializzazione della dermatologia cosmetica. Suo marito si suicidò nel 1924, dopo che lei era divenuta un chirurgo affermato. Lavorò come chirurgo ricostruttivo durante la Prima Guerra mondiale affinando le sue capacità. Visse ben oltre la Seconda Guerra mondiale, e morì nel 1954. Durante la vecchiaia, rappresentò un eccellente esempio della sua stessa arte, come notò un visitatore nel 1942: ” Sedeva a una scrivania nell’ambulatorio della Clinique des Bleuets, e indossava un cappello e un soprabito nero. Essendosi sottoposta a innumerevoli lifting e blefaroplastiche, il suo viso era ovale e liscio, senza una ruga…fui colpito dalla sua dignità. Allo stesso tempo dava l’impressione di essere una nobildonna, sebbene fosse poco più alta di un metro e sessanta… le sue parole erano semplici e dirette. Rivelavano una mente brillante…saggezza, tranquillità, e fiducia in sé stessa trasparivano dalla sua persona e dai suoi modi.” Rappresentava uno dei più notevoli chirurghi medici della prima generazione, prodotti dai campi di battaglia francesi.

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